LA PACE AD OGNI PASSO

Parliamo di piedi.

Avete mai pensato ai vostri piedi? Quanto tempo e cura dedicate a loro?

Forse non abbastanza.

Pensateci: sostengono tutto il corpo, vi permettono di camminare da quando avete mosso il vostro primo passo e non vi abbandonano mai. Sembra la descrizione del miglior amico. Eppure non li consideriamo tali.

 

Pensiamoci un attimo. Sono le nostra fondamenta della postura eretta, della respirazione e di come ci poniamo nei confronti del mondo.

Nello yoga, ci radichiamo attraverso i piedi.

Portando la nostra attenzione in quel punto nelle posizioni in piedi, aiutiamo la mente a concentrarsi e a stare nel qui e ora. Una sorta di meditazione che ci garantisce il focus sul presente.

 

Secondo la tradizione taoista, “i piedi sono quadrati e giacciono sulla Terra, mentre la testa è circolare e corrisponde al Cielo”. La relazione tra i due estremi, è identificata dal nostro obiettivo su questo piano. Il piede ci consente di avanzare nella nostra scalata sociale aprendoci alle possibilità del mondo esterno; da’ un senso di libertà in quanto ci consente di raggiungere le vette più alte (sia in senso metaforico che reale).

 

Da ciò ne deriva che prestare attenzione ai piedi nello yoga, è il primo passo per stabilire una base solida nella tua vita. Da lì costruirai poi la tua posizione nel mondo.

 

 

Indovinate quante ossa ci sono in ogni piede? 26! Più varie articolazioni, legamenti e, pensate un po’, 20 muscoli. Riflettiamo sulla loro funzione: sostenere il corpo e allo stesso tempo muoverlo. Per questo sono complessi, perchè devono unire stabilità e movimento allo stesso tempo.

 

 

Nella pratica yoga parliamo spesso dei piedi: della loro posizione, di come appoggiarli, di dove portare forza e attenzione.

Questo perchè la stabilità delle asana è data dalla spinta dei piedi, da come noi generiamo forza all’interno degli stessi.

Inoltre legato ai piedi vi è anche il concetto di radicamento.

 

Facciamo un esperimento.

Portati nella posizione di Tadasana, La Montagna.

 

Piedi uniti, peso sui talloni (importantissimo!), scapole in avanti, braccia ai lati del corpo leggermente distanti dal corpo stesso. Mani con dita bene aperte e palmi rivolti verso il corpo.

Sguardo ad un punto fisso davanti a te.

Portate ora l’attenzione ai piedi. Immagina che essi diventino forti, saldi, immagina che si trasformino in radici profonde che scendono nella terra.

Fatti avvolgere dalla sensazione di stabilità e fermezza di Tadasana.

Ora chiudi gli occhi e rimani concentrato sui piedi.

 

Resta per qualche respiro in ascolto delle sensazioni.

Poi esci dalla posizione e se vuoi, scrivimi ciò che hai provato, come questa asana ti ha fatto sentire.

 

 

I piedi sono fondamentali.

Fate attenzione a come camminate, a come appoggiate il piede.

 

Thich Nhat Hanh è un monaco Zen che ha fatto della meditazione camminata il suo manifesto.

Insegna che camminare si può trasformare in una meditazione, una pratica di mindfulness vera a e propria che può essere praticata ovunque, in ogni tempo.

 

Solleva il problema della nostra società, di essere incapace di vivere. Siamo sempre di fretta, corriamo costantemente alla conquista di un futuro. La sua pratica ci porta nel qui ed ora in ogni momento.

 

 

 

 

La camminata di cui parla Thich Nhat Hanh deve ovviamente essere lenta. Consapevole.

Possiamo anche prenderci del tempo e praticare questa meravigliosa meditazione a piedi scalzi, in un parco, a contatto con la terra. Ad occhi chiusi, magari, per amplificare le sensazioni altre.

Ci scopriremo così uniti a tutti gli esseri viventi su questo Pianeta.

 

Ci scopriremo così a respirare di nuovo e a scoprire i nostri piedi come fonte di consapevolezza.

 

Troviamo la pace ad ogni passo.

 

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