COME L’ISOLAMENTO FORZATO RAPPRESENTI UN’OPPORTUNITA’

Eccoci qui! Noi Italiani siamo arrivati al punto di vedere la nostra libertà limitata. Questo COVID-19, un tipo di Coronavirus a noi sconosciuto, sta imperversando tra le nostre strade, città, province e regioni mettendo a dura prova tutto il sistema nazionale.

 

La diagnosi feroce è sempre la stessa: polmonite interstiziale bilaterale. Un nome che a mio avviso fa venire la pelle d’oca.

Ci hanno fatto credere che fosse una normale influenza ma stando ai report dei medici non lo è affatto.

 

Perchè ci dicono di stare in casa? E’ davvero molto semplice da capire.

Il virus per sua natura deve avere un ospite per riprodursi e noi umani siamo un ospite perfetto. Entrando in contatto con altre persone, permettiamo al virus (in caso lo avessimo contratto) di contagiare altre persone. Non occorre essere necessariamente in fin di vita o avere sintomi per ospitare il COVID-19. Studi hanno rilevato che si può essere asintomatici. Da qui comprendiamo tutti  che noi stessi, senza saperlo, rischiamo di mettere a repentaglio la vita dei nostri cari. Che magari non hanno un sistema immunitario forte quanto il nostro.

 

Inoltre c’è un altro aspetto da considerare. I nostri ospedali hanno una capienza X, con Y posti in rianimazione, con XY ventilatori. Che non sono abbastanza. Perchè se non ventili il polmone, se non ti aiutano a respirare lo sappiamo tutti cosa succede.

A nulla serve l’indignazione della gente quando un medico si trova  davanti ad una scelta: salvare la vita di un giovane di 25 anni o un uomo di 80? Chi tra i due ha più speranze di vita? Non mettiamo i nostri medici nella condizione di dover scegliere. Perchè potrebbe capitare a noi o ad un nostro caro. Scegliamo noi di stare a casa e non far collassare il sistema sanitario nazionale.

Bollettini di guerra arrivano dagli ospedali e se pensate che si stia esagerando…beh, le misure restrittive che hanno preso non sono certo per farci un dispetto.

All’inizio non si capiva come e cosa fosse. Ora lo sappiamo.

Colpisce chiunque, non importa il ceto sociale o l’età e a quanto pare non esiste una vera  cura. Non esiste un vaccino.

Esiste solo la nostra coscienza. Quella ci salverà, stando in casa.

 

 

Come alcuni di voi, anche io sono rimasta senza lavoro. Entro nella terza settimana senza percepire un reddito e credetemi, non è una passeggiata. Il ristorante dove lavora mio marito è stato costretto a chiudere perchè con la restrizione oraria e l’invito a non uscire, la sola cosa saggia da fare è tenere chiuso. Quindi ora siamo a casa insieme a farci compagnia.

Attendiamo, come tutti voi, che questa epidemia passi. Mi sono sempre lamentata di vedere poco mio marito per i suoi orari di lavoro e quasi non mi sembra vero di averlo tutto per me!

 

Le prime due settimane le ho trascorse quasi in fase di shock, senza capire bene come affrontare la situazione. Da domenica, con l’uscita dell’ultimo decreto, ho messo in atto strategie per impiegare il tempo in maniera intelligente.

 

Il rischio in questo momento è di farsi soppraffare da pensieri angoscianti o di paura. Oppure di reagire volendo andare contro quello che ci viene imposto. Una sorta di ribellione al sistema.

Per limitare le conseguenze di una situazione di stress dobbiamo individuare degli obiettivi quotidiani che ogni giorno portiamo a compimento. Senza pensare a lungo termine, siate concreti.

Questo permetterà la mente di controllare il suo chiacchiericcio di fondo, il suo divagare tra i pensieri e le negatività.

Tante persone si ritrovano in situazione di solitudine ed è importante sostenere l’aspetto mentale.

 

Cosa sto facendo io?

Sono ritornata alla mia vecchia passione: la cucina! Con uno chef in casa, cucinare era diventato un lontano ricordo e ora sono ritornata ai fornelli.

Mi sto concentrando sulla parte di back office che la mia attività richiede e che non riuscivo a portare avanti per mancanza di tempo.

Dedico tempo all’allenamento in casa con il tappetino tra yoga e fitness perché l’attività fisica ora più che mai deve essere mantenuta. Aumenta le nostre difese immunitarie perché abbassa il livello di cortisolo nel sangue, l’“ormone dello stress”.

Ascolto la musica, che è gioia per l’anima scoprendo nuovi talenti e passioni. Videochiamate con gli amici e la scoperta di avere persone che davvero ci sono per te. Non solo quando tutto va bene. Ma anche l’amara realizzazione di essere distante dai pensieri e comportamenti di persone reputate amiche.

 

Da casa osservo il comportamento umano e mi rendo conto che c’è molto da fare per cambiare le cose. Allo stesso tempo però sto scoprendo la bontà delle persone attorno a me, il loro esserci, anche dall’altra parte del mondo.

 

Passare del tempo con le persone che ami. Pensare insieme al futuro e trovare il momento per le coccole senza fretta.

 

Questo virus ci sta dando l’occasione di riappriopiarci della nostra persona. Talmente abituati ad un mondo che corre veloce, tutto digital e social, quando siamo costretti a stare alle regole di un mondo virtuale, ecco che ci manca il contatto umano. Interessante osservare il cambiamento di prospettiva.

 

Un ultima osservazione:

Il mondo italiano delle aziende ha finalmente aperto la strada al lavoro da remoto. Sino a questo momento solo le aziende più illuminate lo contemplavano. Alcune solo per un paio di giorni al mese. Altre non ci pensavano nemmeno. Ora ci stanno pensando.

 

La cosa bella di tutto questo? Meno traffico, aria più pulita e il Pianeta respira.

BINGO!

Ecco che il grido di aiuto del pianeta Terra è stato accolto da un virus. Che ci sta minacciando.

Ironia della sorte o verità?

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