GIAPPONE FA RIMA CON…MEDITAZIONE

Mi sono sposata a luglio in un giorno caldissimo e con un sole meraviglioso tra le colline romagnole.

Appena rientrati da Londra, con il matrimonio e una nuova vita da orgaizzare abbiamo preferito posticipare il viaggio di nozze all’anno successivo.

Destinazione: Giappone.

Il Giappone era il sogno di mio marito. Onestamente a parte l’India (ma parliamoci chiaro: se il Giappone non appare una meta molto romantica, figuriamoci la terra dell’Induismo…) non avevo un sogno recondito così mi sono lasciata trasportare. Abbiamo scelto marzo nella speranza di vedere “Sakura”, la fioritura dei ciliegi. Ecco, mi sarei comunque accontentata di “Ume”, la fioritura delle prugne giapponesi, che precede Sakura.

Sembrava così lontano Marzo, quando ci siamo sposati. Come ben sappiamo il tempo vola quando si è molto impegnati e così il viaggio di nozze è arrivato!

Per la prima volta nella mia vita sono partita senza essermi documentata su tutto ciò che avrei visto. Per la prima volta ho scelto di seguire l’istinto e di vivere, respirare l’aria di un Paese nuovo senza pianificare troppo.

Avevamo alloggi prenotati ovviamente ma cosa vedere era nelle nostre mani (o nelle nostre guide).

Non sto a tediarvi con la descrizione del tour ma mi limiterò a raccontarvi il mio Giappone attraverso le emozioni.

– Noi caucasici diciamo sempre che gli asiatici “sembrano tutti uguali” ma dopo un po’ che li osservi ti accorgi che sono diversi, unici tra loro. Ciò che invece li accomuna è un profondo rispetto per l’altro, educazione portata all’esasperazione ringraziando mille volte e cento inchini.

– Sono socievoli, hanno voglia di sapere di te e se non conoscono la tua lingua usano “google translator” per comunicare (anche gli anziani) strappandoti un sorriso. Dentro a quella corazza si nasconde un grande cuore…festaiolo! Sempre pronti a fare bolgia 🙂

– La cosa che mi ha fatto ridere molto è che tutti i loro cartelli (dico tutti) sono in stile cartone animato manga. In effetti loro a volte sembrano buffi uguale.

– Essendo vegetariani ci avevano messi in guardia dicendo che sarebbe stato difficile trovare cibo. La verità è che non ho mai visto nessuno prodigarsi così tanto per non lasciarci senza pasto. Preparando tutto “a la minute” erano in grado di inventarsi piatti vegetariani squisiti. Siamo finiti in posti tradizionali, moderni, catene di ramen ma nessuno ci ha fatto sentire a disagio. Ecco, questo io in Italia non l’ho mai visto…

– Il punto importanta di tutto questo divagare è che sono abituati ad una profonda spiritualità. Shintoismo e Buddhismo convivono armonicamente. Una notte abbiamo alloggiato in un monastero Buddhista a Koyasan, il monte sacro. L’isola felice per noi! Non so descrivere a parole il senso di pace che quel posto mi ha trasmesso. Silenzio. Natura. Dormire nei futon sul tatami in una stanza in stile giapponese, cenare con la cucina dei monaci rigorosamente vegetariana. Non ho mai provato un cibo così strano nella mia vita e allo stesso tempo stimolante per le mie papille gustative! Al mattino presto abbiamo partecipato alla cerimonia con i monaci. Mentre recitavano le loro preghiere, seduta davanti all’altare sono entrata in uno stato di meditazione profonda. Intenso. Si dice che tu possa meditare in qualunque posto, anche in metropolitana. La verità è che un luogo come quello mi ha fatto vivere emozioni intense a livello di meditazione che nessun altro luogo è stato in grado.

Il Giappone è modernità e tradizione, luci e suoni, piccole locande e grandi magazzini, divertimento, meraviglia, geisha, vita che scorre, cibo speciale, giardini, karaoke, templi, neve e mare, vento e fiori.

Ci siamo persi e ritrovati passeggiando con il naso all’insu, abbiamo conosciuto giapponesi e fatto amicizia con loro, collezionato ricordi indelebili.

In Giappone ci ritorneremo: è nei nostri cuori.

Yoga con Yobi

 

 

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