COS’E’ LO YOGA?

Ripeto sempre ai miei allievi che lo yoga non è solo pratica fisica.

 

 

Le Asana (così si chiamano le posizioni dello yoga) sono uno strumento in cui osserviamo le potenzialità e i limiti del nostro corpo.

 

Spesso le posizioni yoga hanno delle forme particolari, bizzarre che ci consentono di osservare gli opposti, il diverso.

 

La respirazione è poi fondamentale nelle Asana: deve essere calma e regolare, consapevole.

 

 

 

Spesso durante la pratica yoga possiamo percepire delle sensazioni contrastanti, particolari e inusuali: vibrazioni interne, possono apparire colori (soprattutto se si lavora sui Chakra), sentimenti diversi che attraversano il corpo.

 

 

Parlando di sensazioni non è sempre vero che durante le Asana percepiamo solo sentimenti positivi.

Le posizioni possono risvegliare delle emozioni dimenticate, poco piacevoli, possono far emergere ricordi sepolti.

 

 

 

Percepire del disagio durante la pratica è molto facile e allora il nostro corpo reagisce rifiutandosi di assumere quella data postura.

 

Proprio perchè porta alla luce qualcosa che non vogliamo ricordare, oppure perchè abbiamo paura del “nuovo”.

 

 

 

 

E’ fondamentale per chi si avvicina allo yoga decidere di accettare ciò che avviene serenamente, senza contrastarlo.

 

 

Prendere il tempo necessario per imparare le posizioni, senza affrettare quel processo di ascolto interiore che è alla base dello yoga.

 

Non dobbiamo neanche porci chissà quale obiettivo troppo alto.

 

Restare in ascolto di sé stessi significa accettare chi siamo in questo momento.

 

 

La strada verso il cambiameto è lunga ma è importante saper aspettare i tempi giusti.

 

 

Diceva Goethe:

“Non è importante fare dei passi che un giorno ci condurranno al fine, ognuno di questi passi deve essere in se stesso una meta”.

 

 

 

Mantenere le posture a lungo, nello yoga favorisce uno stato di concentrazione profonda che nel tempo può trasformarsi in uno stato meditativo.

 

Le persone particolarmente sensibili possono sperimentare come le Asana abbiano un fortissimo potere energetico che altera gli stati di coscienza. Ma questo avviene dopo anni di pratica.

 

 

 

La meditazione come siamo abituati a figurarla (immobili per ore con la gambe incrociate) è qualcosa che arriva dopo anni di pratica, dopo che abbiamo conosciuto il nostro corpo, il nostro respiro e siamo pronti a calarci in un viaggio completamente diverso.

 

 

 

 

Se limitiamo il concetto di yoga alla sola pratica fisica, questo tassello sarà sempre mancante.

Per quello sprono sempre i miei allievi ad ampliare il loro concetto di yoga, a sperimentare come il corpo e la mente siano estremamente collegati tra loro. Come non sia possibile scinderli da tutto il resto.

 

 

 

 

Ed eccoci giunti al concetto di separazione tra corpo e mente. Da un lato si è convinti di governare la mente attraverso la meditazione e dall’altra il corpo.

 

 

Yoga è unione, pertanto non si può dividere corpo e mente. Semplice.

 

 

Un giorno chiesero al Guru Krishnamurti in che modo si potevano unire corpo e mente ed egli rispose stupito con un’altra domanda: “Ma chi li ha divisi?”.

 

 

 

 

E’ naturale per tutti iniziare dalle Asana, dal corpo quindi.

 

Per sciogliere le tensioni, conoscerlo, riequilibrando le energie tenendo sempre ben presente che si va a lavorare anche sui piani più sottili della coscienza: respiro, suono, Chakra, concentrazione.

 

 

 

 

Lo yoga andrebbe praticato così: vedendo in ogni cosa l’unione tra Terra e Cielo, Luna e Sole (Ha-tha), tra il corpo e la mente, materialità e spiritualità.

 

 

 

 

Impariamo da noi stessi, dall’ascolto profondo ad essere unione vera. Per sperimentare cos’è davvero lo yoga.

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